La Moka è uno di quegli utensili che non può mancare in nessuna casa. Che sia utilizzata o meno, vecchia o nuova, tutti possiedono o hanno posseduto una buona caffettiera! Tuttavia, come ogni cosa anche questa deve avere la giusta manutenzione per preservare le caratteristiche che fanno si che avvenga una corretta estrazione di caffè. La pulizia della moka è essenziale perché previene anche la formazione di odori sgradevoli come quello di rancido che si manifesta con l’ossidazione dei grassi del caffè, che solitamente rimangono incastrati sotto la guarnizione.
Innanzitutto bisogna distinguere il lavaggio quotidiano della moka che viene utilizzata tutte le mattina a quello più profondo che si fa soprattutto quando è una “macchinetta per caffè” che viene usata in maniera più sporadica.
Per una pulizia profonda dobbiamo prima di tutto dividere le varie sezioni della caffettiera, al fine di adoperare solventi e detergenti idonei. Per l’esterno è sufficiente utilizzare una spugna poco abrasiva con dell’aceto diluito. Questa soluzione renderà l’esterno lucido; per una maggiore abrasione potete aggiungere la composto del bicarbonato!
Per una completa pulizia interna, soprattutto del filtro, sarà sufficiente inserirlo in un contenitore con acqua bollente e acido citrico e lasciarlo a bagno per circa 30 minuti. Dopodiché risciacquare con acqua fredda! Ciò permetterà di far staccare e pulire tutto il calcare e i residui di grasso!
Infine, per una completa pulizia basterà fare una soluzione di aceto e acqua in parti uguale, metterla sul fuoco ed aspettare la completa estrazione (del calcare). Ciò permetterà di detergere anche le parti più interne della nostra moka!
Per la pulizia quotidiana invece sconsigliamo assolutamente l’utilizzo del sapone poiché potrebbe lasciare residui e profumi! Meglio utilizzare dell’acqua bollente e una spugnetta non abrasiva che porti via tutti i depositi di grasso!
L’analisi sensoriale del caffè è l’analisi del percepito che abbiamo da una tazzina di caffè espresso. Ma cosa significa “analisi del percepito”? Vuol dire che occorre valutare quello che arriva a livello di cognizione e di emozione alle persone che bevono, in questo caso, la nera bevanda. Con l’analisi sensoriale valutiamo ciò che percepiamo e per farlo abbiamo bisogno dei nostri cinque sensi, immancabile, tra questi, l’olfatto. Ma cos’è nel dettaglio l’analisi olfattiva? Lo abbiamo chiesto a Marco Bazzara, Sensory project manager e Academy Director della Bazzara Academy.
Specialty coffee è un termine che indica la qualità di caffè più alta disponibile, tipicamente relativa all'intera filiera, utilizzando caffè monorigine. Il termine fu usato per la prima volta nel 1974 da Erna Knutsen in un numero del Tea & Coffee Trade Journal. Knutsen ha utilizzato il caffè speciale per descrivere i chicchi dal sapore migliore prodotti in microclimi speciali.