Secondo lo studio effettuato, su un campione di oltre 40.000 partecipanti, dall’Università di Northwestern dell’Illinois, negli Stati Uniti, è emerso che il caffè (insieme agli altri alimenti) può aiutare a ridurre di circa il 10% il rischio di contrarre il Coronavirus.
Il caffè in questo caso è una importante fonte di polifenoli ed più in particolare di acidi fenolici che sono potenti antiossidanti. In particolare è emerso che determinati comportamenti nutrizionali corretti (come la scarsa assunzione della carne lavorata) può essere un fattore determinante sul contagio da Covid-19.
Lo studio americano ha inoltre confermato il potere antinfiammatorio del caffè, proveniente dai chicchi.
“il consumo di chicchi di caffè si correla favorevolmente con i bio-marcatori infiammatori come CRP, interleuchina-6 (IL-6) e fattore di necrosi tumorale I (TNF-I) che sono anche associati alla gravità e alla mortalità del Covid-19” hanno affermato i ricercato continuando “il consumo di caffè è stato inoltre associato anche a un minor rischio di polmonite negli anziani. Nel complesso un effetto immunoprotettivo del caffè coinvolto contro il covid-19 è plausibile e merita ulteriori indagini”
Quindi, secondo questo studio, effettuato bere il caffè può effettivamente aiutarci a ridurre il rischio di contrarre il Covid-19.
Fonte: Comunicaffè
L’analisi sensoriale del caffè è l’analisi del percepito che abbiamo da una tazzina di caffè espresso. Ma cosa significa “analisi del percepito”? Vuol dire che occorre valutare quello che arriva a livello di cognizione e di emozione alle persone che bevono, in questo caso, la nera bevanda. Con l’analisi sensoriale valutiamo ciò che percepiamo e per farlo abbiamo bisogno dei nostri cinque sensi, immancabile, tra questi, l’olfatto. Ma cos’è nel dettaglio l’analisi olfattiva? Lo abbiamo chiesto a Marco Bazzara, Sensory project manager e Academy Director della Bazzara Academy.
Specialty coffee è un termine che indica la qualità di caffè più alta disponibile, tipicamente relativa all'intera filiera, utilizzando caffè monorigine. Il termine fu usato per la prima volta nel 1974 da Erna Knutsen in un numero del Tea & Coffee Trade Journal. Knutsen ha utilizzato il caffè speciale per descrivere i chicchi dal sapore migliore prodotti in microclimi speciali.