Ma come si prepara a regola d’arte? Ecco tutti i segreti raccontati da Andrea Lattuada nel video della Bazzara Academy facente parte della serie Master Barista.
Per effettuare un caffè Marocchino perfetto sarà sufficiente avere i seguenti ingredienti:
Attrezzatura:
Il procedimento per questa preparazione è molto semplice:
In un bicchiere rigorosamente di vetro trasparente, mettere sul fondo del bicchiere in successione: la cioccolata calda (la quantità di un caffè sarà sufficiente), un espresso, la polvere di cacao fino a ricoprire l’intera superficie, ed infine la schiuma di latte (o crema di latte). Si può guarnire a piacere con ulteriore polvere di cacao o creare delle piacevoli figure con uno stencil.
Il vero segreto? È tutta una questione di strati! Più i strati sono definiti e più la preparazione risulterà deliziosa.
Nasce nel Bar Carpano di Alessandria, proprio di fronte alla storica bottega dell’azienda di cappelli Borsalino. È grazie a questa “vicinanza” che nasce la preparazione. Infatti il nome deriva dalla striscia di cuoio pregiato, che si ottiene conciando la pelle di capra o di montone.
Nota vincente di questo caffè è la nota dolce che si contrappone all’amaro del cacao in polvere e del caffè espresso creando nel palato un’esplosione di sapori unici.
Secondo Treccani, la definizione di sviluppo sostenibile è: “espressione che indica, secondo la definizione internazionalmente condivisa del rapporto Our common future (Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo, Commissione Bruntland, 1987), uno sviluppo in grado di assicurare «il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri»” Per questo motivo quando si parla anche di caffè entra in campo tutto ciò che riguarda il mondo delle piantagioni di caffè che devono sempre di più essere pensate all’ombra e non a pieno sole come sono attualmente.
Le cere presenti intorno al chicco di caffè risultano poco digeribili per i soggetti più sensibili perché queste diventano solubili attorno ai 65°C e quindi poco assimilabili in fase digestiva.