Proprio per questo motivo, l’azienda triestina che produce e commercializza caffè dal 1966, dona parte della sua produzione caffeicola alla Comunità di San Martino al Campo di Trieste.
Questa è tra le maggiori realtà solidali del capoluogo giuliano. La loro mission è quella di “essere rifugio per chi, dentro la società, fa fatica a stare al passo veloce del nostro tempo.”
La Comunità di San Martino al Campo nasce negli anni ’70 grazie alla volontà di Don Mario Vatta. Inizialmente si avvicina ai giovani tossicodipendenti, e solo in seguito, anche grazie all’influsso positivo della chiesta londinese di San Martino al Campo (da cui si ispira il nome della comunità) inizia ad aiutare ed dare ricovero notturno alle persone senza tetto.
“Sosteniamo da anni ormai altre associazioni del territorio triestino con donazioni di caffè alle persone bisognose”, spiegano i titolari Franco e Mauro Bazzara, “abbiamo fatto questa scelta anni fa, quando ci siamo resi conto che il piacere di un caffè caldo non poteva non essere condiviso e reso possibile anche alle persone in difficoltà”. È così che da anni l’azienda ha scelto di impegnarsi nella distribuzione sul territorio, a diverse associazioni, di chili di caffè espresso.
“Trieste ci ha dato tanto e ha dato tanto a nostro padre nel corso degli anni” racconta Franco Bazzara, “e noi non potevamo non essere riconoscenti alla città, cercando di restituire nel nostro piccolo parte di quello che la città ci ha donato”.
Secondo Treccani, la definizione di sviluppo sostenibile è: “espressione che indica, secondo la definizione internazionalmente condivisa del rapporto Our common future (Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo, Commissione Bruntland, 1987), uno sviluppo in grado di assicurare «il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri»” Per questo motivo quando si parla anche di caffè entra in campo tutto ciò che riguarda il mondo delle piantagioni di caffè che devono sempre di più essere pensate all’ombra e non a pieno sole come sono attualmente.
Nace nel Bar Carpano di Alessandria, proprio di fronte alla storica bottega dell’azienda di cappelli Borsalino. È grazie a questa “vicinanza” che nasce la preparazione. Infatti il nome deriva dalla striscia di cuoio pregiato, che si ottiene conciando la pelle di capra o di montone.