La coffea robusta si può considerare come une dei “genitori” della rinomata specie Arabica. Questo perché essa deriva dall’incrocio della Canephora con l’Eugenioides. Ciò che ne è uscito è una nuova specie con frutti e caratteristiche organolettiche totalmente differenti ed una qualità migliore. Basti pensare che nella Robusta sono presenti solamente 22 cromosomi mentre all’interno dell’Arabica ben 44.
In tazza la Canephora rilascia dei sentori e degli aromi che secondo lo Specialty arabica sono difetti. Questi sono:
La classifica delle categorie della specie Coffee Canephora è:
Il Fine Robusta è un caffè verde che su un campione di 350g ha zero difetti primari e non più di cinque secondari. Sul campione di caffè tostato sono presenti al massimo 3 chicchi di colore chiaro. Il punteggio finale è superiore agli 80 punti.
Il Premoum e il Commercial Robusta invece sono le altre categorie con maggior numero di difetti e con un punteggio in tazza maggiore o uguale agli 80 punti (per i primi elencati).
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Secondo Treccani, la definizione di sviluppo sostenibile è: “espressione che indica, secondo la definizione internazionalmente condivisa del rapporto Our common future (Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo, Commissione Bruntland, 1987), uno sviluppo in grado di assicurare «il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri»” Per questo motivo quando si parla anche di caffè entra in campo tutto ciò che riguarda il mondo delle piantagioni di caffè che devono sempre di più essere pensate all’ombra e non a pieno sole come sono attualmente.
Nace nel Bar Carpano di Alessandria, proprio di fronte alla storica bottega dell’azienda di cappelli Borsalino. È grazie a questa “vicinanza” che nasce la preparazione. Infatti il nome deriva dalla striscia di cuoio pregiato, che si ottiene conciando la pelle di capra o di montone.