Dalla tipica forma a clessidra, questo strumento d’estrazione del caffè è tra i più affascinanti e misteriosi strumenti per l’estrazione del caffè. I materiali principali che la compongono sono: vetro che non permette l’assorbimento degli odori e il legno unito al cuoio che non lascia passare il calore della bevanda, favorendo una impugnatura perfetta per il servizio.
Inventata da un chimico tedesco, Peter J. Schlumbohm, negli Stati Uniti d’America, aveva come principale utilizzo quello medico. Solamente in seguito, la Chemex, venne utilizzata per l’estrazione, mediante filtro in carta, del caffè.
Le miscele più idonee per questa tipologia di bevanda sono quelle con minore acidità, come può essere un’arabica 100%. La particolare forma della Chemex permette una massima ossigenazione della bevanda, così che gli aromi possano svilupparsi al meglio. Tra i nostri prodotti è senza dubbio consigliato l’utilizzo di PIACEREPURO, un 100% arabica dai tipici sentori di cacao e uva sultanina.
Per due tazze:
• 30gr di caffè macinato, grosso
• 1/2 litro di acqua calda (dovrò avere una temperatura che varia dai 93° ai 96°)
Procedura
• Lavare (inumidire) un filtro in carta o in bambù e posizionarlo all’interno dell’apertura della caraffa;
• Aggiungere all’interno del filtro il caffè macinato;
• Bagnarlo a poco a poco co l’acqua calda;
• Attendere la “percolazione” del caffè;
• Servire caldo
Secondo Treccani, la definizione di sviluppo sostenibile è: “espressione che indica, secondo la definizione internazionalmente condivisa del rapporto Our common future (Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo, Commissione Bruntland, 1987), uno sviluppo in grado di assicurare «il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri»” Per questo motivo quando si parla anche di caffè entra in campo tutto ciò che riguarda il mondo delle piantagioni di caffè che devono sempre di più essere pensate all’ombra e non a pieno sole come sono attualmente.
Nace nel Bar Carpano di Alessandria, proprio di fronte alla storica bottega dell’azienda di cappelli Borsalino. È grazie a questa “vicinanza” che nasce la preparazione. Infatti il nome deriva dalla striscia di cuoio pregiato, che si ottiene conciando la pelle di capra o di montone.