Il Kopi Luwak ha origine nell’epoca del colonialismo olandese. Già nel 1800 gli olandesi producevano nell’arcipelago il caffè che poi rivendevano in tutta Europa. È proprio nel XIX secolo che gli abitanti, che volevano raccogliere il caffè per utilizzo casalingo, cominciano ad usare i chicchi defecati dallo zibetto per produzione della bevanda.
Da questo momento in poi, il commercio comincia in tutta Europa, sempre grazie ai commercianti olandesi. Per la produzione del Kopi Luwak ci sono due processi:
• Selezione: lo zibetto si ciba solamente dalle bacche migliori, scartando quelle rovinate o non maturate abbastanza;
• Digestione: le bacche passano attraverso un processo di fermentazione nello stomaco dell’animale, andando così a migliorare il proprio sapore;
A causa di questo lungo processo, il costo del Kopi Luwak si aggira intorno ai 300/500€ al chilogrammo, quindi con un costo per tazza intorno ai 10/14€.
La sua preparazione è uguale a quella di qualsiasi altro caffè.
L’analisi sensoriale del caffè è l’analisi del percepito che abbiamo da una tazzina di caffè espresso. Ma cosa significa “analisi del percepito”? Vuol dire che occorre valutare quello che arriva a livello di cognizione e di emozione alle persone che bevono, in questo caso, la nera bevanda. Con l’analisi sensoriale valutiamo ciò che percepiamo e per farlo abbiamo bisogno dei nostri cinque sensi, immancabile, tra questi, l’olfatto. Ma cos’è nel dettaglio l’analisi olfattiva? Lo abbiamo chiesto a Marco Bazzara, Sensory project manager e Academy Director della Bazzara Academy.
Specialty coffee è un termine che indica la qualità di caffè più alta disponibile, tipicamente relativa all'intera filiera, utilizzando caffè monorigine. Il termine fu usato per la prima volta nel 1974 da Erna Knutsen in un numero del Tea & Coffee Trade Journal. Knutsen ha utilizzato il caffè speciale per descrivere i chicchi dal sapore migliore prodotti in microclimi speciali.