I sentori e i profumi così anche gli aromi di questa origine di Arabica sono unici della zona ed è per questo che è tra i caffè più ricercati dagli esperti del settore.
Il caffè keniota viene prodotto a circa 2000 metri d’altezza sopra il livello del mare. Dopo la raccolta i chicchi subiscono una lavorazione, generalmente ad umidi, quindi prenderanno la dicitura di “lavato”. Una piccola parte inoltre è destinata alla produzione di caffè naturale. Questo viene chiamato “m’buni” ed è derivato dalla lavorazione di rami spezzati, chicchi caduti al suolo, etc… È considerato tuttavia un caffè molto scadente.
In Kenia vengono prodotti circa 70000 sacchi di caffè verde all’anno, raccolto principalmente nel periodo che va da ottobre a dicembre. Le lettere nella dicitura del nome stanno ad indicare il crivello che viene utilizzato per la classificazione. Il migliore e il più conosciuto è sicuramente il Kenia AA, in cui le doppie lettere (AA – Flat Bean) identificano i chicchi passanti dal crivello 21 e trattenuto dal 18. Per tale motivo, i caffè provenienti da questo paese sono molto selezionati e pregiati, tanto che i più fini sono praticamente inesistenti.
Il nostro Kenia AA è coltivato a pieno sole negli altopiani africani. Il frutto che cresce dall’aspra e asciutta terra irradia le papille gustative ed in tazza rilascia particolari sentori di frutta.
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C’è chi il cappuccino lo vuole chiarissimo, chi lo pretende bollente, chi lo desidera decaffeinato all’arancia, chi lo apprezza solo se scuro con poca schiuma... Insomma, sono tantissimi i modi per preparare un buon cappuccino. Scopriamoli insieme.
Il mondo del caffè è formato da innumerevoli colori, che comprendono ogni angolo dello spettro cromatico.