E’ la prima delle 6M del caffè espresso. Creare la perfetta miscela di caffè permette di ottenere un prodotto nel quale sono presenti crema, colore, corpo, dolcezza, soave acidità aromatica, una leggera punta di amaro oltre che ad un intenso aroma in tazza. La preparazione dell’espresso con caffè in di una sola tipologia è quasi sempre appannaggio dei coffee shop oppure delle piccole torrefazioni artigianali. L’utilizzo di una miscela è consigliato perché grazie a questa si riesce a creare un’esperienza unica in tazza, completa e bilanciata.
Bisogna ricordare che l’estrazione con “il metodo espresso” porta ad aumentare le caratteristiche del caffè (come possono essere acidità e corposità).
L’eccellenza della qualità in tazza dipende dalla capacità estrattiva ovvero dalla facoltà della macchina di portare tutte le componenti positive della miscela, tralasciando quelle negative. Temperatura e pressione costituiscono le due variabili dominanti, per la perfetta resa.
Una macinatura precisa, affidabile ed efficiente è gran parte della resa di un buon espresso italiano
La mano del barista nella realizzazione di un buon prodotto, che sia questo un espresso o un cappuccino, gioca un ruolo importante. Il barista deve scegliere il tipo di caffè da utilizzare, deve verificare che la macinatura dei chicchi avvenga in modo appropriato, quindi decidere anche la dose da inserire all’interno del porta filtro. Infine, il barista, esegue la pressatura, che dovrà essere sufficiente al fine di compattare al meglio il caffè.
Si è già parlato in un precedente articolo di quanto sia importante la pulizia della macchina e del macina-caffè, al fine di ottenere una corretta estrazione. Spesso però ci si dimentica che anche la lattiera e tutti gli utensili, la lancia e le superfici di lavoro hanno la necessità di una corretta igiene.
Dietro un bar, una caffetteria o altro luogo dove è possibile preparare un buon caffè ci deve essere la volontà di creare una mission e di ampliarla con un marketing idoneo al fine di rendere ogni degustazione un piccolo momento di relax.
L’analisi sensoriale del caffè è l’analisi del percepito che abbiamo da una tazzina di caffè espresso. Ma cosa significa “analisi del percepito”? Vuol dire che occorre valutare quello che arriva a livello di cognizione e di emozione alle persone che bevono, in questo caso, la nera bevanda. Con l’analisi sensoriale valutiamo ciò che percepiamo e per farlo abbiamo bisogno dei nostri cinque sensi, immancabile, tra questi, l’olfatto. Ma cos’è nel dettaglio l’analisi olfattiva? Lo abbiamo chiesto a Marco Bazzara, Sensory project manager e Academy Director della Bazzara Academy.
Specialty coffee è un termine che indica la qualità di caffè più alta disponibile, tipicamente relativa all'intera filiera, utilizzando caffè monorigine. Il termine fu usato per la prima volta nel 1974 da Erna Knutsen in un numero del Tea & Coffee Trade Journal. Knutsen ha utilizzato il caffè speciale per descrivere i chicchi dal sapore migliore prodotti in microclimi speciali.