Gli ospiti, in rappresentanza di rinomate realtà come Abira Café, Acaima Café e Inversiones Bassa – aziende che si occupano sia di esportare il caffè crudo che di processarlo – sono stati accolti da Marco Bazzara, responsabile dell’Academy Bazzara, quality Manager e trainer AST SCA, che in tarda mattinata ha offerto loro un’introduzione alla degustazione dell’espresso. La delegazione colombiana ha, difatti, partecipato ad un percorso formativo calibrato ad hoc che ha permesso di apprendere come effettuare correttamente un esame visivo, olfattivo e gustativo-tattile dell’espresso italiano, per scoprirne il valore evocativo e sensoriale da un punto di vista oggettivo e soggettivo.
La giornata era invece cominciata con il benvenuto ai propri connazionali da parte dell’ingegner Yaneth Maritza Alvarez Serrano della ABC Net di Roma (azienda che favorisce l’incontro commerciale e culturale tra i Paesi del Centro-Sud America e diversi Paesi europei) e di Franco Bazzara, titolare con il fratello Mauro dell’azienda triestina. L’imprenditore ha illustrato con entusiasmo l’importanza del pianeta espresso per i coltivatori di caffè; le dinamiche di abbandono da parte dei giovani nelle piantagioni; come promuovere la “nuova Colombia” nel mercato italiano del caffè e altro ancora.
L’analisi sensoriale del caffè è l’analisi del percepito che abbiamo da una tazzina di caffè espresso. Ma cosa significa “analisi del percepito”? Vuol dire che occorre valutare quello che arriva a livello di cognizione e di emozione alle persone che bevono, in questo caso, la nera bevanda. Con l’analisi sensoriale valutiamo ciò che percepiamo e per farlo abbiamo bisogno dei nostri cinque sensi, immancabile, tra questi, l’olfatto. Ma cos’è nel dettaglio l’analisi olfattiva? Lo abbiamo chiesto a Marco Bazzara, Sensory project manager e Academy Director della Bazzara Academy.
Specialty coffee è un termine che indica la qualità di caffè più alta disponibile, tipicamente relativa all'intera filiera, utilizzando caffè monorigine. Il termine fu usato per la prima volta nel 1974 da Erna Knutsen in un numero del Tea & Coffee Trade Journal. Knutsen ha utilizzato il caffè speciale per descrivere i chicchi dal sapore migliore prodotti in microclimi speciali.