Già, mettere questa gustosa e profumata spezia nel caffè al posto dello zucchero sembra essere un vero toccasana.
Utilizzandola come alternativa a zucchero, dolcificanti o panna consente di “risparmiare” fino a 70 calorie per tazzina.
Recenti studi hanno evidenziato che la cannella, oltre a ridurre i livelli di zucchero nel sangue, aiuta anche a tenere a bada i valori di trigliceridi, del colesterolo LDL e di insulina. Ancora, sembrerebbe che la cannella possa apportare nell’organismo una quota importante di antiossidanti, utili a contrastare i processi di invecchiamento, a potenziare le difese immunitarie e a ridurre gli stati infiammatori.
L’analisi sensoriale del caffè è l’analisi del percepito che abbiamo da una tazzina di caffè espresso. Ma cosa significa “analisi del percepito”? Vuol dire che occorre valutare quello che arriva a livello di cognizione e di emozione alle persone che bevono, in questo caso, la nera bevanda. Con l’analisi sensoriale valutiamo ciò che percepiamo e per farlo abbiamo bisogno dei nostri cinque sensi, immancabile, tra questi, l’olfatto. Ma cos’è nel dettaglio l’analisi olfattiva? Lo abbiamo chiesto a Marco Bazzara, Sensory project manager e Academy Director della Bazzara Academy.
Specialty coffee è un termine che indica la qualità di caffè più alta disponibile, tipicamente relativa all'intera filiera, utilizzando caffè monorigine. Il termine fu usato per la prima volta nel 1974 da Erna Knutsen in un numero del Tea & Coffee Trade Journal. Knutsen ha utilizzato il caffè speciale per descrivere i chicchi dal sapore migliore prodotti in microclimi speciali.