L’Alzheimer è una forma di demenza che esordisce con una lieve perdita di memoria, fino alla completa degenerazione, portando l’individuo alla totale perdita dell’autonomia personale.
La ricerca portata avanti dalla dottoressa Samantha Gardener ha dimostrato che un consumo costante di caffè influisce in modo significativo sul deterioramento cognitivo.
Lo studio clinico, durato oltre 10 anni, ha evidenziato che non è solo la caffeina ad incidere sulla malattia, anche altre sostanze contenute in una tazza di caffè hanno dei forti effetti positivi: tra questi vi è il Cafestol (un diterpene presente nel caffè), il Kahweol (altra molecola diterpenoide comunemente presente nei chicchi di coffea Arabica) e sul Eicosanoil-5-idrossitriptamide (un composto chimico presente nel rivestimento ceroso dei chicchi di caffè).
All’interno di un caffè inoltre è possibile trovare numerosi polifenoli, tra questi sicuramente c’è l’acido ferulico, in grado di proteggere le funzioni cognitive legate principalmente alla memoria spaziale.
La ricerca australiana non è stata ancora conclusa. I ricercatori stanno portando avanti studi approfonditi che vanno a valutare anche le diverse tipologie di estrazione del caffè, per calibrare così le singole quantità di caffeina da assumere.
L’analisi sensoriale del caffè è l’analisi del percepito che abbiamo da una tazzina di caffè espresso. Ma cosa significa “analisi del percepito”? Vuol dire che occorre valutare quello che arriva a livello di cognizione e di emozione alle persone che bevono, in questo caso, la nera bevanda. Con l’analisi sensoriale valutiamo ciò che percepiamo e per farlo abbiamo bisogno dei nostri cinque sensi, immancabile, tra questi, l’olfatto. Ma cos’è nel dettaglio l’analisi olfattiva? Lo abbiamo chiesto a Marco Bazzara, Sensory project manager e Academy Director della Bazzara Academy.
Specialty coffee è un termine che indica la qualità di caffè più alta disponibile, tipicamente relativa all'intera filiera, utilizzando caffè monorigine. Il termine fu usato per la prima volta nel 1974 da Erna Knutsen in un numero del Tea & Coffee Trade Journal. Knutsen ha utilizzato il caffè speciale per descrivere i chicchi dal sapore migliore prodotti in microclimi speciali.