Per la realizzazione di una gustosa crema al caffè sono necessari solamente tre ingredienti che sicuramente avrete in casa:
— Panna da montare non zuccherata;
— caffè;
— zucchero.
Per quanto riguarda il caffè l’ideale sarebbe usare il caffè per moka, tuttavia anche l’espresso può andare bene. Ti consigliamo di usare il nostro DODICIGRANCRU, una miscela unica che unisce insieme dodici origini tra le migliori al mondo: Jamaica Blue Mountain, Santo Domingo, Messico, Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica, Colombia, Brasile, Etiopia ed India.
Per ottenere una piacevole crema per 8 persone basta usare queste proporzioni tra gli ingredienti: 70g di caffè, 40g di zucchero, 300g di panna fresca liquida.
Più aggiungete panna più verrà cremoso, più aggiungete zucchero più verrà dolce.
Come primo passaggio bisogna preparare il caffè zuccheratelo e lasciatelo riposare in frigorifero per circa 2-3 ore.
Trascorso questo tempo, iniziate a montare la panna, all’interno di una ciotola. Quando sarà semi-montata aggiungere il caffè (versare a filo così da evitare di smontare la panna). Continuare fino al raggiungimento della giusta consistenza. Lasciar raffreddare per circa 1 ora.
Ora che la vostra crema al caffè è pronta potete procedere con il servizio. È consigliabile decorarla ad esempio con delle scaglie di cacao, chicchi di caffè oppure anche con della cannella.
Ora…
Buon Appetito!
L’analisi sensoriale del caffè è l’analisi del percepito che abbiamo da una tazzina di caffè espresso. Ma cosa significa “analisi del percepito”? Vuol dire che occorre valutare quello che arriva a livello di cognizione e di emozione alle persone che bevono, in questo caso, la nera bevanda. Con l’analisi sensoriale valutiamo ciò che percepiamo e per farlo abbiamo bisogno dei nostri cinque sensi, immancabile, tra questi, l’olfatto. Ma cos’è nel dettaglio l’analisi olfattiva? Lo abbiamo chiesto a Marco Bazzara, Sensory project manager e Academy Director della Bazzara Academy.
Specialty coffee è un termine che indica la qualità di caffè più alta disponibile, tipicamente relativa all'intera filiera, utilizzando caffè monorigine. Il termine fu usato per la prima volta nel 1974 da Erna Knutsen in un numero del Tea & Coffee Trade Journal. Knutsen ha utilizzato il caffè speciale per descrivere i chicchi dal sapore migliore prodotti in microclimi speciali.