Questa bevanda tanto apprezzata, a molti soggetti può portare strani effetti “collaterali” come ad esempio sonnolenza e indesiderati “starnuti”. In questo articolo ve li spieghiamo.
La caffeina contenuto in una tazza d’espresso è pari circa a 60 – 80 mg. Ogni tazzina quindi dovrebbe avere un potere “energizzante” ma non sempre è così. A molte persone il caffè provoca sonnolenza a causa dell’adenosina, una sostanza chimica del cervello che influenza il ritmo del sonno – veglia. I suoi livelli aumentano durante le ore di veglia e diminuiscono durante il sonno. Con l’uso della caffeina, questa legandosi alla sostanza chimica, bloccano questo ciclo e provocano quindi la sonnolenza.
Inoltre si potrebbe aggiungere che, l’assunzione frequente di caffè può portare alla tolleranza verso gli effetti stimolanti della caffeina e quindi avere una forte sensazione di sonnolenza.
Il caffè ha un profilo aromatico molto particolare. A molti piace, ad altri molto meno. Ad altre persone ancora provoca un effetto curioso e a tratti affasciante: fa starnutire!
Il più delle volte ciò capita con il caffè espresso del bar, perché in questo caso l’odore è maggiormente concentrato. Tuttavia, la vera domanda è: perché capita? Spesso si riferisce ad una allergia al caffè che oltre agli starnuti può portare a gastriti, reflusso e bruciori di stomaco.
Questi sintomi tuttavia capitano solamente in circostanze particolari, non a caso infatti il caffè è una delle bevande più apprezzate al mondo.
L’analisi sensoriale del caffè è l’analisi del percepito che abbiamo da una tazzina di caffè espresso. Ma cosa significa “analisi del percepito”? Vuol dire che occorre valutare quello che arriva a livello di cognizione e di emozione alle persone che bevono, in questo caso, la nera bevanda. Con l’analisi sensoriale valutiamo ciò che percepiamo e per farlo abbiamo bisogno dei nostri cinque sensi, immancabile, tra questi, l’olfatto. Ma cos’è nel dettaglio l’analisi olfattiva? Lo abbiamo chiesto a Marco Bazzara, Sensory project manager e Academy Director della Bazzara Academy.
Specialty coffee è un termine che indica la qualità di caffè più alta disponibile, tipicamente relativa all'intera filiera, utilizzando caffè monorigine. Il termine fu usato per la prima volta nel 1974 da Erna Knutsen in un numero del Tea & Coffee Trade Journal. Knutsen ha utilizzato il caffè speciale per descrivere i chicchi dal sapore migliore prodotti in microclimi speciali.