FONTE: BEVERFOOD
Considerato da molti una delle vere eccellenze italiane, il caffè espresso e il suo prezzo sono troppo spesso argomento di discussione.
C’è chi si lamenta che il prezzo sia troppo altro mentre altri che sia troppo basso. Durante l’incontro tra l’Istituto Espresso Italiano (IEI) e SCA Italy, Luigi Morello ha dichiarato che “il prezzo del caffè al bar deve essere legato alla sua qualità, usando da una logica di prezzo fisso della tazzina. Oggi il prezzo medio sul mercato italiano. è difficilmente sostenibile, limitando quindi anche lo sviluppo del settore, sai a monte che a valle”
Morello inoltre ha continuato puntualizzando sull’importanza dell’essere sinergici tra operatori del settore: “occorre lavorare insieme per dare al consumatore consapevolezza e strumenti per riconoscere la qualità e premiarla, scegliendo autonomamente dove consumare il proprio rito quotidiano”
Ma come si calcola il prezzo equo di una tazzina di caffè al bar? Bisogna considerare diversi fattori:
• La selezione della materia prima: un Jamaica Blue Mountain non costerà quanto una miscela composta da 100% Robusta come il nostro GUSTOITALIANO
• Scelta delle attrezzature
• Qualità del servizio
• Investimento nella formazione
Detto ciò bisogna considerare anche che il prezzo di un espresso in Italia è tra i più bassi in Europa, tanto che nel Nord possiamo pagarlo anche fino a 3,00€
E te quanto pagheresti un caffè espresso?
L’analisi sensoriale del caffè è l’analisi del percepito che abbiamo da una tazzina di caffè espresso. Ma cosa significa “analisi del percepito”? Vuol dire che occorre valutare quello che arriva a livello di cognizione e di emozione alle persone che bevono, in questo caso, la nera bevanda. Con l’analisi sensoriale valutiamo ciò che percepiamo e per farlo abbiamo bisogno dei nostri cinque sensi, immancabile, tra questi, l’olfatto. Ma cos’è nel dettaglio l’analisi olfattiva? Lo abbiamo chiesto a Marco Bazzara, Sensory project manager e Academy Director della Bazzara Academy.
Specialty coffee è un termine che indica la qualità di caffè più alta disponibile, tipicamente relativa all'intera filiera, utilizzando caffè monorigine. Il termine fu usato per la prima volta nel 1974 da Erna Knutsen in un numero del Tea & Coffee Trade Journal. Knutsen ha utilizzato il caffè speciale per descrivere i chicchi dal sapore migliore prodotti in microclimi speciali.