Secondo Treccani, la definizione di sviluppo sostenibile è: “espressione che indica, secondo la definizione internazionalmente condivisa del rapporto Our common future (Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo, Commissione Bruntland, 1987), uno sviluppo in grado di assicurare «il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri»” Per questo motivo quando si parla anche di caffè entra in campo tutto ciò che riguarda il mondo delle piantagioni di caffè che devono sempre di più essere pensate all’ombra e non a pieno sole come sono attualmente.
Le piantagioni di caffè all’ombra sono una delle prime azioni di sviluppo sostenibile che molti farmer hanno messo in atto al fine di migliorare l’ecosistema che li circonda.
Questa serie di azioni è molto importante perché riduce la CO2 e potenzia l’habitat della fauna selvatica. I primi risultati infatti si iniziano a vedere grazie anche all’esperimento messo in atto a San Juan de Rio Coco che in circa 17 anni ha visto la riduzione delle CO2 pari a 28mila tonnellate.
Con questa tecnica di coltivazione, si prevede che le piante prendono luce del sole diretta esclusivamente per 2 ore al giorno. Questo si differenzia molto da quella definita a mezz’ombra che stabilisce un’esposizione solare diretta tra le 2 e le 4 ore. Oltre che la riduzione di CO2, questa tecnica permette la riduzione sostanziale dell’utilizzo di fertilizzanti e un maggiore risparmio di acqua, sempre più carente. Tutto ciò è dovuto all’alta umidità del terreno che viene mantenuta grazie alla quantità di ombra elevata e dal materiale organico deposto dalle piante che fertilizza il terreno oltre che mantenerlo umido.
In Nicaragua uno dei primi paesi a testare questa tipologia di piantagione, aderiscono moltissimi coltivatori che affermano che “La resa è decisamente superiore e la qualità non ha eguali”.
La coltivazione all’ombra prevede l’utilizzo anche di piante multifunzionali come alberi da legno, piante da frutto come possono essere banani e banano verde. Inoltre sono inserite anche piante ornamentali e commestibili ad uso della famiglia al fine di sostentare i lavoratori. Gli alberi più alti proteggono dal sole e, nello stesso tempo, le loro foglie fertilizzano la terra che come detto sopra non ha più necessità dell’uso di fertilizzanti, rendendo il tutto oltre che sostenibile anche biologico.
L’analisi sensoriale del caffè è l’analisi del percepito che abbiamo da una tazzina di caffè espresso. Ma cosa significa “analisi del percepito”? Vuol dire che occorre valutare quello che arriva a livello di cognizione e di emozione alle persone che bevono, in questo caso, la nera bevanda. Con l’analisi sensoriale valutiamo ciò che percepiamo e per farlo abbiamo bisogno dei nostri cinque sensi, immancabile, tra questi, l’olfatto. Ma cos’è nel dettaglio l’analisi olfattiva? Lo abbiamo chiesto a Marco Bazzara, Sensory project manager e Academy Director della Bazzara Academy.
Specialty coffee è un termine che indica la qualità di caffè più alta disponibile, tipicamente relativa all'intera filiera, utilizzando caffè monorigine. Il termine fu usato per la prima volta nel 1974 da Erna Knutsen in un numero del Tea & Coffee Trade Journal. Knutsen ha utilizzato il caffè speciale per descrivere i chicchi dal sapore migliore prodotti in microclimi speciali.