Per molte persone la bevanda nervina è indispensabile per poter cominciare la meglio la giornata. La caffeina presente all’interno ci aiuta a farci la carica giusta e per molti bere un caffè è “una degustazione da vivere” durante un piccolo momento di relax. Tuttavia, dopo tutte queste premesse, il cane può bere il caffè?
Gli effetti collaterali che possono avere i nostri amici a quattro zampe e con la code con l’assunzione di caffeina sono:
• vomito
• diarrea
• frequenza cardiaca elevata
• tremori
Quindi il cane può bere il caffè? No! Perché come abbiamo visto la caffeina colpisce sia il sistema nervoso che quello cardiaco. Se assunta in quantità elevate, questa sostanza, nei cani, può portare a complicazioni maggiori rispetto ai sintomi citati sopra.
Il pericolo maggiore deriva dai chicchi di caffè poiché la concentrazione è molto più alto!
Quali sono quindi le possibili soluzioni fai-da-te da utilizzare in caso di assunzione di caffeina?
• provocare il vomito nel cane, per evitare che tutta la caffeina entri in circolo;
• prescrivere delle pillole per le convulsioni.
L’analisi sensoriale del caffè è l’analisi del percepito che abbiamo da una tazzina di caffè espresso. Ma cosa significa “analisi del percepito”? Vuol dire che occorre valutare quello che arriva a livello di cognizione e di emozione alle persone che bevono, in questo caso, la nera bevanda. Con l’analisi sensoriale valutiamo ciò che percepiamo e per farlo abbiamo bisogno dei nostri cinque sensi, immancabile, tra questi, l’olfatto. Ma cos’è nel dettaglio l’analisi olfattiva? Lo abbiamo chiesto a Marco Bazzara, Sensory project manager e Academy Director della Bazzara Academy.
Specialty coffee è un termine che indica la qualità di caffè più alta disponibile, tipicamente relativa all'intera filiera, utilizzando caffè monorigine. Il termine fu usato per la prima volta nel 1974 da Erna Knutsen in un numero del Tea & Coffee Trade Journal. Knutsen ha utilizzato il caffè speciale per descrivere i chicchi dal sapore migliore prodotti in microclimi speciali.