Innanzitutto, vi è bisogno di precisare che quello che può far male è la caffeina. Cos’è? È un componente farmacologico, presente in molti alimenti come il tè e appunto il caffè. È un composto stimolante, tra i più utilizzati in tutto il mondo, perché favorisce il rilascio di due ormoni: l’adrenalina e la noradrenalina.
Favorisce inoltre l’aumento del metabolismo corporeo, della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa e del numero di atti respiratori. Non è tutto oro ciò che luccica perché la caffeina riduce l’assorbimento della vitamina b12, del calcio, del ferro e anche della creatina. Inoltre la troppa assunzione di questa sostanza può portare a una intossicazione che causa una eccitazione smodata, nervosismo, insonnia e tachicardia.
Secondo le stime, si pensa che la dose ottimale di assunzione di caffè giornaliera è intorno alle tre tazze d’espresso. Questo è dovuto dal fatto che in una sola tazza d’espresso sono contenute circa 85mg di caffeina. Quindi in una sola giornata si può arrivare a circa 300mg di caffeina.
Il caffè è altamente sconsigliato per chi ha:
La caffeina, non è letale per l’uomo se assunta in dosi ridotte, tuttavia è bene evitare di superare la dose di caffè che si possono bere in un giorno. È bene però ricordare che la quantità assunta varia anche in base alla tipologia di preparazione è per questo motivo che il numero di tazze giornaliero può variare sensibilmente Infine l’ultima curiosità: masticare uno o due chicchi di caffè al giorno aiuta a purificare l’alito dopo un pasto abbondante!
L’analisi sensoriale del caffè è l’analisi del percepito che abbiamo da una tazzina di caffè espresso. Ma cosa significa “analisi del percepito”? Vuol dire che occorre valutare quello che arriva a livello di cognizione e di emozione alle persone che bevono, in questo caso, la nera bevanda. Con l’analisi sensoriale valutiamo ciò che percepiamo e per farlo abbiamo bisogno dei nostri cinque sensi, immancabile, tra questi, l’olfatto. Ma cos’è nel dettaglio l’analisi olfattiva? Lo abbiamo chiesto a Marco Bazzara, Sensory project manager e Academy Director della Bazzara Academy.
Specialty coffee è un termine che indica la qualità di caffè più alta disponibile, tipicamente relativa all'intera filiera, utilizzando caffè monorigine. Il termine fu usato per la prima volta nel 1974 da Erna Knutsen in un numero del Tea & Coffee Trade Journal. Knutsen ha utilizzato il caffè speciale per descrivere i chicchi dal sapore migliore prodotti in microclimi speciali.