Tratto da La filiera del caffè espresso di Franco e Mauro Bazzara
La mattina il caffè agisce soprattutto sui reni, i cui vasi sanguigni si dilatano, facilitando l’eliminazione delle sostanze di rifiuto dall’organismo.
E’ utile soprattutto per gli organi della digestione facilitando la loro attività e quindi la digestione stessa.
Contrasta la fase discendente del ciclo sonno-veglia, una funzione utile soprattutto quando si svolge attività fisica.
Soprattutto se si ha l’abitudine di lavorare anche dopo cena, agisce sui centri cerebrali, attivando la fantasia, l’immaginazione e l’associazione di idee.
L’analisi sensoriale del caffè è l’analisi del percepito che abbiamo da una tazzina di caffè espresso. Ma cosa significa “analisi del percepito”? Vuol dire che occorre valutare quello che arriva a livello di cognizione e di emozione alle persone che bevono, in questo caso, la nera bevanda. Con l’analisi sensoriale valutiamo ciò che percepiamo e per farlo abbiamo bisogno dei nostri cinque sensi, immancabile, tra questi, l’olfatto. Ma cos’è nel dettaglio l’analisi olfattiva? Lo abbiamo chiesto a Marco Bazzara, Sensory project manager e Academy Director della Bazzara Academy.
Specialty coffee è un termine che indica la qualità di caffè più alta disponibile, tipicamente relativa all'intera filiera, utilizzando caffè monorigine. Il termine fu usato per la prima volta nel 1974 da Erna Knutsen in un numero del Tea & Coffee Trade Journal. Knutsen ha utilizzato il caffè speciale per descrivere i chicchi dal sapore migliore prodotti in microclimi speciali.